Odontoiatria 2025: più precisione e prevenzione, meno invasività 🦷

Introduzione

Come Valdent, ogni giorno vediamo crescere un’attenzione concreta verso terapie più conservative e personalizzate. Il filo conduttore è chiaro: usare tecnologie e materiali che ci aiutano a preservare smalto e gengive, migliorando comfort e aderenza alle cure a casa.

Parliamo in particolare di stampa 3D per dispositivi su misura, materiali bioattivi che rilasciano ioni utili, diagnostica salivare per capire meglio il rischio individuale, protocolli di controllo del biofilm più delicati e l’uso appropriato del fluoruro di diammina d’argento (SDF) per arrestare alcune carie selezionate.


1) Il tema in parole semplici

  • Stampa 3D: consente di realizzare in modo accurato bite, guide e altri dispositivi adattati alla bocca del singolo, con processi sempre più diffusi anche in studio e in laboratorio. Il settore è tra i motori della produzione additiva in ambito sanitario, con scenari in espansione per allineatori e protesi.
  • Materiali bioattivi: resine e cementi in grado di interagire con l’ambiente orale, rilasciando ioni (es. calcio, fosfato) che favoriscono la remineralizzazione e la salute dei margini del restauro nel tempo.
  • Diagnostica salivare: test che valutano biomarcatori nella saliva per monitorare condizioni locali e sistemiche (es. correlazioni con glicemia o rischio cardiovascolare), aprendo a una prevenzione più mirata.
  • Gestione del biofilm: tecniche di air polishing con polveri a basso impatto (es. eritritolo) migliorano comfort e precisione nella rimozione della placca, anche nelle fasi di mantenimento parodontale.
  • SDF per carie selezionate: soluzione topica (38%) che può arrestare lesioni cariose cavitate in casi specifici, con indicazioni d’uso definite da linee guida cliniche.

2) Benefici per te, paziente 🙂

  • Più conservazione dei tessuti: strategie meno invasive significano, quando indicate, minori interventi sul dente e una gestione più attenta dello smalto.
  • Dispositivi più confortevoli: la progettazione digitale e la stampa 3D migliorano l’adattamento dei manufatti nella bocca di ciascuno, favorendo l’uso costante nel quotidiano.
  • Prevenzione personalizzata: i dati di saliva e l’inquadramento del rischio guidano consigli mirati su igiene e richiami, con ricadute positive anche sulla salute generale.
  • Sedute di igiene più delicate: i protocolli a basso impatto per rimuovere il biofilm possono aumentare comfort e accettazione del mantenimento nel tempo.

3) Implicazioni cliniche

  • Workflow digitale e stampa 3D: richiedono pianificazione e controlli di qualità (design, materiali, post processing). La crescita del settore sugli allineatori indica percorsi produttivi sempre più consolidati.
  • Selezione dei materiali: i bioattivi si affiancano ai compositi tradizionali; la scelta dipende da cavità, carico, umidità e profilo di rischio carie.
  • SDF: indicato per arrestare la progressione in lesioni specifiche quando una preparazione convenzionale non è la prima scelta. Necessari protocolli, consenso informato e monitoraggio.
  • Parodonto e salute sistemica: l’associazione tra malattia parodontale, rischio cardiovascolare e controllo glicemico rafforza l’importanza del mantenimento regolare.
  • Air polishing con eritritolo: nei richiami parodontali può supportare una rimozione mirata del biofilm, riducendo stress meccanico su smalto e radici.

4) Consigli pratici di igiene e prevenzione

  • Spazzolino: usa due volte al giorno uno spazzolino a setole morbide (manuale o elettrico) con tecnica delicata; sostituiscilo quando le setole si aprono.
  • Dentifricio: scegli un prodotto con fluoro; in alcune situazioni, formulazioni con idroxiapatite possono aiutare nella gestione di sensibilità e macchie bianche.
  • Spazi interdentali: integra scovolini o filo ogni giorno; chiedici la misura corretta per non traumatizzare le papille.
  • Alimentazione amica dello smalto: limita gli zuccheri liberi, preferisci acqua ai soft drink acidi e attendi circa 30 minuti prima di spazzolare dopo cibi o bevande acide.
  • Saliva “alleata”: mantieni una buona idratazione; se la bocca è spesso secca parlane in visita.
  • Richiami e mantenimento: la cadenza non è uguale per tutti; programmiamo i controlli in base al tuo rischio individuale.

Conclusione

In sintesi, precisione digitale, materiali funzionali e prevenzione guidata dai dati stanno cambiando il modo in cui ci prendiamo cura della bocca: più personalizzazione, più conservazione e un occhio attento al legame con la salute generale. È una direzione che abbracciamo ogni giorno in studio, con scelte misurate e condivise.


NB: L’applicabilità della metodica descritta richiede accurata valutazione diagnostica nonché accurate manovre di igiene orale domiciliare.

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