Cure denti in gravidanza

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E’ noto che le donne che si trovano in stato di gravidanza, salvo casi effettivamente improrogabili, devono evitare cure dentali, specialmente se presuppongono l’uso di radiazioni e farmaci.

 

L’ideale è avere sempre una bocca in ordine e ben curata. Se è stata fatta la giusta prevenzione, quando la donna si accorge di essere in stato interessante non ha bisogno di cure urgenti che possano creare rischi, anche se minimi, al feto.

 

In ogni caso, per evitare infiammazioni gengivali o carie, una seduta di igiene dentale al secondo e ottavo mese di gestazione è consigliata.

 

Può succedere che durante una seduta di igiene dentale la futura mamma che è arrivata al terzo trimestre, mentre si trova in una posizione semi-distesa, possa svenire.

 

Questo può avvenire perché si può verificare una importante compressione da parte dell’utero su una grande vena del corpo, detta “vena cava inferiore”, che è responsabile del maggior apporto al cuore di sangue venoso proveniente dagli arti inferiori. E’ una eventualità abbastanza rara ma che può accadere e che basta applicare la giusta soluzione con il recupero completo dello stato vigile della mamma.

 

E’ sufficiente che al primo accenno di malessere la donna si  pieghi sul fianco sinistro. In questo caso la vena cava inferiore sarà decompressa, il sangue potrà ritornare al cuore in maggior quantità e la situazione tornerà ad essere normale.

 

La causa è sempre il mancato ritorno venoso al cuore che resta “vuoto” e non compensato dall’intervento tempestivo del sistema dei recettori della pressione (barocettori) che dovrebbero risolvere automaticamente la situazione. Così il cuore non riuscendo a inviare sufficiente sangue al cervello, causa la perdita dei sensi.

 

La donna gravida è più soggetta a tale tipo di complicanza nel terzo trimestre. La semplice soluzione in questo caso è di alzarsi da una posizione distesa o seduta, come quando ci si trova sulla poltrona del dentista, con un intervallo di qualche secondo in modo da dare il tempo ai recettori della pressione di compensare le variazioni della postura e così evitare uno stress in più all’odontoiatra.